I Proverbi contadini (1): tra mito e saggezza popolare

Gli antichi proverbi contadini sono un incrocio di vita, cultura, storia, saggezza, con un pizzico di esoterismo e luoghi comuni.

Ci sta un po’ di tutto, ma di certo reggono la loro verità da tempo immemorabile e scandiscono il linguaggio nel tipico intercalare proprio di questa forma espressiva, con dignità quasi “letteraria”.

Il bellissimo libro da cui abbiamo tratto l’ispirazione è una raccolta di proverbi trasversali a tutte le province marchigiane. L’autore è Leandro Castellani, Aldo Martello l’editore. Un lavoro datato 1973.

Le sezioni della pubblicazione vanno dall’economia domestica al rapporto con la religione, dalla salute al cibo, dalla filosofia popolare all’amore.

Noi, invece, iniziamo dal cambiamento climatico o meglio dalle anomalie e dagli auspici in base al tempo e alle sua variazioni.

Sorpresi?

Forse lo sarete quando vedrete che già dai tempi della mezzadria c’era questa “preoccupazione” al tempo legata alla possibilità o meno di nutrire la famiglia e tutti gli abitanti della casa, colonica, nel nostro caso.

Partiamo da gennaio.

Mejo vedè lu lupo mannà, che un omo scamisciatu de jennà. (Macerata)

Meglio vedere il lupo mannaro che un uomo vestito leggero di gennaio (poiché non è abbastanza freddo).

Sand’Andò de la varba vianca, se no’ negne, non ze magna. (Macerata)

Se nel giorno di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) non nevica, non si mangia perché non ci sarà un buon raccolto.

San Vincenzo da a gran freddura, San Lorenzo da a gran calura. L’una e l’altra poco dura. (Serra San Quirico AN)

San Vincenzo (22 gennaio) dal gran freddo e San Lorenzo (10 agosto) dal gran caldo: entrambi durano o dovrebbero durar poco.

Secca de gennaro, chiudi il tinèllo e rràpri el granaro. (Fabriano)

Gennaio senza pioggia: chiudi il tino perché ci sarà poco vino e apri il granaio perché la stagione del grano sarà ricca.

Gener fonder, febrer dal cort cul è più trist ch’n è brum. (Urbino)

Gennaio lungo e febbraio corto sono più cattivi di dicembre.

Ann nòv, bon tèmp si ‘n piov. (Urbino)

Anno nuovo, buon tempo se non piove.

Se de jennà corre le strade e le gronnare, da settembre corre le canale. (Fermo)

Se di gennaio scorre la pioggia per strade e grondaie, in settembre scorrerà il mosto (quindi molto vino) nei pigiatoi.

Gennaro siccu, villano riccu. (Fermo)

Gennaio secco senza pioggia, villano ricco di messi.

 

Appuntamento a febbraio dunque!

Massimiliano Montesi



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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