04 Giu I batteri: indispensabili per la vita e la salute
I primi esseri viventi di cui è stata dimostrata l’esistenza sulla Terra sono i microbi, i quali vivevano sfruttando le sostanze nocive presenti in origine sul nostro pianeta e generando l’ossigeno come prodotto di scarto.
Qualora tutti i microbi morissero, il mondo cesserebbe di esistere: tutte le superfici, l’aria, l’acqua, il terreno, ne sono densamente popolate; piante e animali ne ospitano in quantità variabili: di conseguenza, essi si trovano negli alimenti di origine animale e vegetale. Ne respiriamo milioni ogni giorno, ma sono presenti anche all’interno del nostro corpo, in numero dieci volte maggiore rispetto a quello delle cellule che lo costituiscono.
In particolare, esiste uno stretto legame tra il suolo e il nostro intestino: entrambi, infatti, sono la “casa” di un’incredibile quantità di microrganismi, i quali rivestono un ruolo di supporto fondamentale.
Solo grazie ad un microbiota abbondante e vario noi esseri umani ci manteniamo in salute; lo stesso vale anche per le piante.
Sin dalla nascita siamo interconnessi con questa miriade di microrganismi. Tali forme di vita microscopiche svolgono funzioni importantissime per l’intero organismo:
- di tipo metabolico;
- di tipo enzimatico;
- di protezione;
- di stimolo verso il sistema immunitario;
- di eliminazione di sostanze tossiche.
Producono inoltre sostanze essenziali per il nutrimento dell’intestino, come gli acidi grassi a catena corta e le vitamine, e contribuiscono all’assimilazione di alcune molecole.
Negli ultimi anni l’attenzione dei ricercatori si è concentrata proprio sull’intestino, dove risiede la popolazione microbica più grande e variegata dell’intero corpo umano.
La colonizzazione del tratto gastrointestinale ha inizio con la nascita e continua con l’avanzare dell’età fino a formare una microflora caratteristica di ciascun individuo.
Quando le comunità di batteri vivono in equilibrio, si verifica una condizione che prende il nome di eubiosi, la quale è molto importante in quanto permette alle varie componenti del microbiota intestinale di essere funzionalmente efficaci e soprattutto di essere sincronizzate sia tra loro, sia con gli altri componenti dell’ecosistema intestinale.
Fattori interni ed esterni possono determinare un’alterazione della flora intestinale, detta disbiosi. Fra questi ricordiamo:
- l’età;
- le cattive abitudini alimentari e igieniche;
- lo stress psico-fisico;
- l’acidità gastrica;
- la comparsa di malattie;
- l’uso incongruo di farmaci, soprattutto antibiotici.
I risultati di numerosi studi (tra cui Alvarez-Mercado A. I. et al., Microbial population changes and their relationship with human health and disease. Microorganisms, 2019) evidenziano lo stretto rapporto tra malattie autoimmunitarie, come l’artrite reumatoide e il morbo di Crohn, e le alterazioni del microbiota.
È stato inoltre ampiamente dimostrato (ad es. Blum H. E., The microbiome: A key player in human health and disease, 2017) che le alterazioni nella simbiosi tra microbiota e organismo possono essere associate o contribuire allo sviluppo di determinate condizioni patologiche, quali obesità, diabete e soprattutto disordini infiammatori.
Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell’armonia fisica ed è anche uno dei fattori principali con impatto diretto sulla composizione del microbiota intestinale. Questo “esercito” di microrganismi ha bisogno infatti di essere nutrito in modo adeguato.
I batteri del nostro intestino non si accontentano di un qualunque alimento, ma preferiscono cibi non industriali, coltivati in un terreno fertile senza l’utilizzo di pesticidi.
Un recente studio sui suoli (Lori M. et al., Organic farming enhances soil microbial abundance and activity, 2017) ha mostrato che l’agricoltura biologica è in grado di aumentare l’attività microbica nel suolo e perciò il consumo di cibo coltivato con tale metodica, contenente microrganismi vitali e non processato, svolge un’azione positiva a livello intestinale.
Solo un terreno sano sarà in grado di produrre un alimento buono, nutriente e salutare e la qualità del terreno è data proprio dai numerosissimi microrganismi che lo abitano.
Dott.ssa Laura Campagnoli (Biologa nutrizionista)
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