30 Dic Spigolature marchigiane (6)
Sapevate che Jesi…
poteva essere una città di mare?
Non vi sono evidenze storiche o documenti ufficiali che lo comproverebbero, ma c’è una leggenda che parla di una “proposta” per divenire appunto città marinaresca.
Al tempo dell’influenza della Casa Sveva di Federico II, infatti, pare che fu posto il quesito agli jesini se avere un porto canale che raggiungesse l’Adriatico o se divenire Città Regia. L’interesse contingente prevalse a favore dei benefici che quest’ultima condizione garantiva in termini di tasse e balzelli.
Peccato, perché con la morte di Federico II tutto decadde e oggi ci potevamo godere il porto (e il pesce) di Jesi.
Massimiliano Montesi (fonti: testo di Walfrido Giannobi per la pubblicazione “Sotto il cielo del San
Vicino”, pagina 44. Edita con il patrocinio della Comunità Montana del San Vicino zona G. Agosto
1979 e Terenzio Montesi)
L’Infinito è a Visso
Qui è custodito il manoscritto originale dell’“Infinito” di Leopardi. Insieme agli altri “Idilli”. Lettere, commenti e sonetti completano la raccolta.
La comprò il sindaco Antinori di Visso, nel 1869, per 400 Lire.
Massimiliano Montesi
A Cupramontana è una questione di etichetta…
Perché il Museo delle etichette del vino poteva nascere, radicarsi e sviluppare in modo naturale a Cupramontana, almeno per due motivi: il paese è ritenuto, giustamente e con merito, centro vitivinicolo di primaria importanza; inoltre, è il paese natale di Luigi Bartolini, scrittore (è suo “Ladri di Biciclette”) e artista sommo, tra i massimi incisori italiani del ‘900.
Anche per questo, forse, l’idea di una raccolta di etichette venne, nel 1987, ad uno storico e critico d’arte, Armando Ginesi.
La sede espositiva è a Palazzo Leoni, un bell’edificio settecentesco nel centro storico della cittadina.
Oltre centomila sono le etichette raccolte e classificate capitolando il catalogo per generi: percorsi tematici di notevole interesse anche per la presenza di opere di pregevole fattura e valenza artistica. Vini di tutto il mondo visti da fuori, sulla bottiglia. Una serie di iniziative collaterali non lascia mai solo il visitatore del museo.
Altro invito da non trascurare viene dalla cucina locale che resiste ad ogni assalto…modernista e ripropone gli antichi ricettari di un territorio ben fornito di ogni “ben di Dio”.
Massimiliano Montesi (da un testo di Terenzio Montesi per la rivista “Buongusto” – gennaio /febbraio 2004)
Guidobaldo Del Monte…
cittadino illustre di Mombaroccio, fu un grande matematico e studioso. Grande amico di Torquato Tasso, raccomandò, come era in uso all’epoca, per ben due volte Galileo Galilei che era disoccupato!
Galileo stesso lo considerò uno dei massimi matematici e studiosi di meccanica del ‘500.
Massimiliano Montesi (fonte: Terenzio Montesi)
Tito Labieno…
nato a Cingoli nel 100 A.C., fu uno dei generali preferiti di Giulio Cesare. Il suo alter ego, quando Cesare partì per la Britannia lasciandogli la responsabilità di tutta la Gallia.
Nel capitolo XV del De Bello Civili Cesare menziona sia il suo generale che la città di Cingoli, “Etiam Cingulo….”, quale fornitrice di uomini valorosi per il suo esercito. Labieno, molto legato alla sua terra, mise a disposizione capitali personali per la ricostruzione della città dopo la distruzione ad opera dei romani di 50 anni prima, durante le guerre sociali. Città che non lo riconobbe poiché in seguito rimase legata alla fazione di Cesare quando Labieno si lasciò tentare da Pompeo.
Dopo la battaglia di Munda in Spagna, atto conclusivo della vita di Labieno, fu portata la sua testa a Cesare. Cesare, magnanimo, ordinò comunque che fossero celebrati funerali solenni: segno che non lo approvava ma lo rispettava sapendo che la sua scelta di tradirlo era stata dettata dal patriottismo e dal senso della Repubblica. E Cesare lo sapeva bene visto che fu in realtà il primo Imperatore Romano.
Massimiliano Montesi (fonte: “Sotto il cielo del San Vicino”)
Il Museo dei colori
A Lamoli di Borgo Pace sono protagoniste le erbe tintorie, come il guado e l’oro blu.
Già nel Rinascimento l’uso dei colori e dei pigmenti naturali qui divenne arte e risorsa economica.
Massimiliano Montesi
Calcoli e informatica…
al Museo di Informatica e storia del Calcolo di Pennabilli ove troverete dalle tavolette dei Sumeri al computer: l’evoluzione matematica e informatica nei millenni.
Massimiliano Montesi
Armando Ginesi
Posted at 08:39h, 07 GennaioGrazie della citazione a proposito del Museo Internazionale dell’Etichetta. Ne ho creati diversi in queste terra marchigiana: il Museo Internazionale dell’Immagine Postale a Belvedere Ostrense; il Museo del Biroccio immaginario a Filottrano; la Pinacoteca Internazionale Francescana di Arte Contemporanea a Falconara presso la Comunità dei Frati Minori; il Parco delle Pietre vive (scultura all’aperto) a Cingoli; il Museo della Fantasia (dedicato a Gianni Rodari) a Pievetorina. Tutti unici al mondo nel loro genere o quanto meno i primi, dal punto di vista cronologico (quello delle Etichette è poi stato presso a modello dalla Svizzera che, dopo aver inviato esperti a visitarlo, ha deciso di crearne uno simile, dotandolo di cospicue risorse finanziarie. Ora ce ne sono altri in diversi Paesi, sia in Italia che in Francia. Qualche decennio fa sono stato chiamato a parlarne presso il Dipartimento di italianistica dell’Università di Helsinki quale visiting professor). Mi dicono che sono stati quasi tutti smantellati. Sono tentato di fare un commento amaro, che voglio tuttavia svuotare da ogni grado di offensività e che perciò non cito, il quale si richiama ad un vecchio detto che parla di perle e di maiali. (Armando Ginesi, storico e critico dell’arte)