20 Ott Scelte alimentari e impatto ambientale
Il consumatore può fare molto per la tutela dell’ambiente attraverso le proprie scelte alimentari. In particolare, preferire un’alimentazione a forte componente vegetale, ma senza rinunciare a quella piccola quota di prodotti animali necessari per evitare carenze specifiche, è fondamentale per proteggere la salute e l’ambiente allo stesso tempo.
La carne e i prodotti trasformati che ne derivano vengono spesso menzionati tra gli alimenti i cui processi produttivi contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas ad effetto serra, al consumo di risorse idriche e al consumo di suolo, indicatori principali dell’impatto ambientale delle produzioni alimentari. Si stima, infatti, che nel mondo la produzione di carne sia responsabile del 18% delle emissioni globali di anidride carbonica dovute ad attività umane.
Tuttavia, è doveroso fare alcune precisazioni: non è corretto, come spesso invece accade, confrontare l’impatto ambientale di 1 kg di carne con quello di 1 kg di frutta e verdura, in quanto il contenuto in termini di nutrienti (proteine, ferro, zinco, vitamina B12, ecc.) è molto diverso, così come le quantità di consumo raccomandate, che sono nettamente più basse per la carne. Inoltre, le diverse tipologie di carne, pur essendo simili dal punto di vista del valore nutrizionale, determinano effetti sull’ecosistema di entità spesso differenti. Infatti, i dati degli indicatori ambientali riportano valori più elevati per le carni bovine rispetto a quelli delle carni suine e del pollame.
Il caso della carne rappresenta un chiaro ed emblematico esempio di come possiamo fare scelte che tutelino la nostra salute e, contemporaneamente, salvaguardino l’ambiente. Prediligere le carni bianche (pollame e coniglio), ridurre i consumi di carne rossa, sia fresca che trasformata (bovina, suina e ovina), sostituire la carne con pesce, uova, latticini o con la combinazione di cereali e legumi: scelte ottimali sia dal punto di vista nutrizionale che da quello ambientale.
Ricordiamo anche che in un’alimentazione bilanciata la presenza del pesce è molto importante, non solo perché rappresenta un’ottima fonte di acidi grassi omega-3, ma perché fonte anche di proteine di ottima qualità, vitamine e minerali. La scelta di pesci di piccola taglia (alici, sardine, sgombro, ecc.), oltre ad essere un comportamento valido per la salute, lo è anche per l’ambiente. Infatti, la riduzione più massiva delle risorse ittiche è a carico delle specie grandi e/o molto consumate, come tonno, merluzzo, sogliola, ecc. Inoltre, ci si può orientare anche al consumo del pesce di acquacoltura, considerando che la sua qualità è molto migliorata negli ultimi anni e può assicurare pesce ottimo sotto il profilo nutrizionale e garantire, qualora gli allevamenti rispettino i criteri della sostenibilità, la protezione delle risorse marine selvatiche mantenendo al contempo le quote del pescato a livelli tollerabili.
Tra i prodotti di origine animale, non dimentichiamo il latte e lo yogurt, che sono alimenti importanti per l’equilibrio della dieta e presentano un impatto ambientale ridotto rispetto a quello delle carni. Inoltre, contengono proteine di ottima qualità, oltre a calcio e vitamine.
Infine, per quanto riguarda il gruppo degli ortaggi, della frutta e della verdura, l’impatto ambientale può variare molto a seconda del tipo di produzione e di trasformazione. Ad esempio, la conservazione a lungo in celle frigorifere per i prodotti fuori stagione, la coltivazione in serra con riscaldamento o illuminazione aggiuntiva e la catena del freddo, indispensabile per il trasporto e la distribuzione di alimenti surgelati o pronti per l’uso, possono implicare un consumo di energia assai elevato.
Uno degli obiettivi principali del Progetto ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente) consiste proprio nel rendere le persone consapevoli di quanto, tramite i loro comportamenti alimentari, possano incidere positivamente o meno sull’ambiente e sui cambiamenti climatici che, attualmente, rappresentano la minaccia più grave per il nostro pianeta.
Spesso non ci riflettiamo abbastanza, ma, ogni volta che acquistiamo un prodotto alimentare, si tratta di un vero e proprio atto agricolo che, se accompagnato da una sana e corretta etica, può innescare un circolo virtuoso in grado di avvicinare l’agricoltore all’utilizzatore finale e creare così una rete di alleanze e collaborazioni tali da preservare la salute del nostro organismo e migliorare le condizioni socio-ambientali dell’intero ecosistema.
Dott.ssa Laura Campagnoli (Biologa nutrizionista) (tratto da: “Crea, centro di ricerca alimenti e nutrizione. Linee guida per una sana alimentazione”, 2018)
No Comments