I Proverbi contadini (6): tra mito e saggezza popolare

Ancora dal libro degli antichi proverbi marchigiani, di Leandro Castellani ed edito da Aldo Martello (1973), ecco i proverbi di luglio. Il retaggio è sempre quello della saggezza e della sapienza mezzadrili.

Termina la stagione del grano e chi tardi arriva male alloggia. Nessuna scusa.

Anche se fa caldo e i cittadini iniziano le ferie, il lavoro nei campi prosegue indefesso.

Frutta e verdura esplodono e ci regalano succulenti doni per l’occhio e per… la salute: adesso è il loro momento migliore ed è adesso che bisogna consumarne in quantità.

Lujo, arzo le gambe e fujo. (Arcevia)

Luglio, alzo le gambe e fuggo sia perché fa caldo, sia perché il lavoro agricolo incombe.

Luju poltrone, reca la zucca cor melone. (Macerata)

Luglio poltrone, arrivano la zucca e il melone.

Lujo te mena vigiole, persici e mela. (Ancona)

Luglio ti porta le visciole, le pesche e le mele.

Se nor arde luju e agosto, dendro lu tinu agro lo mosto. (Macerata)

Se a luglio e ad agosto non fa caldo, il mosto nel tino sarà aspro.

De Santa Natojja, mèti lo grà con tutta la fojja. (Fermo)

Per il 9 luglio (giorno di Santa Anatolia) mieti il grano anche se ancora ha la foglia, se non è ancora secco.

El dì de San Bonaventura al pien è finita la mietitura. (Fossombrone)

Il 14 luglio (giorno di San Bonaventura) in pianura è terminata la mietitura.

Sant’Anna, el grano a ccasa e al pajaro la paja. (Ancona)

Sant’Anna (26 luglio), il grano è in casa e la paglia è sul pagliaio. Ovvero bisogna aver trebbiato.

Santa Maria Maddalena la piova se la mena. (Ancona)

Il 22 luglio (giorno di Santa Maria Maddalena) porta la pioggia.

Somenda de luju, se vò ‘n bon repuju. (Macerata)

Sementa di luglio se vuoi un buon raccolto.

Aspettando agosto…

Massimiliano Montesi



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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