01 Giu I Proverbi contadini (5): tra mito e saggezza popolare
Sempre con la guida della nostra fonte, il libro che raccoglie gli antichi proverbi marchigiani della mezzadria, di Leandro Castellani (Aldo Martello Editore), siamo giunti a giugno.
Il mese dorato e luminoso, quando si miete il grano, e di oro possiamo parlare a ragione, vista l’importanza e la nobiltà di una spiga che dona la vita.
I due colori del mese?
Dunque il giallo del grano e anche il rosso della ciliegia, il primo frutto “nobile” (…e prezioso visti i prezzi a cui viene venduto!) dell’anno.
Poi si raccolgono il favino e il pisello proteico, destinati agli animali di casa. Coltivazioni che garantiscono una sana alimentazione per le bestie, l’arricchimento e la rigenerazione del suolo.
Giugn e lui en piov al bui. (Fossombrone)
Di giugno e di luglio non piove al buio perché le notti sono brevi.
Se vòi la rapa tonna, mettela de giugno. (Fermo)
Se vuoi le rape tonde piantale di giugno.
San Medardu, carpe el linu benchè aju. (Arcevia)
Nel giorno di San Medardo, che cade l’8 giugno, giorno del protettore di Arcevia, raccogli il lino anche se è verde come l’aglio fresco.
Dopo Sand’Andò, tutti li vaci fa dindò. (Macerata)
Dopo il giorno di Sant’Antonio (13 giugno), i filugelli vanno nel boschetto per fare il bozzolo, dimenandosi, altrimenti vanno in malora.
Chi de Sant’Antonio non compra lu porcu, tuttu l’anno va cò lu musu stortu. (Fermo)
Chi non compra il maiale a Sant’Antonio se ne pentirà per tutto l’anno.
Giugno, sul letto ‘n ce poso il grugno. (Macerata)
Di giugno, visti i tanti lavori che la campagna richiede, non si può dormire troppo.
San Gioanno, pija la farge e veni spundanno. (Macerata)
A San Giovanni prendi la falce e inizia a mietere.
San Pietro, pijo la farge e meto. (Macerata)
A San Pietro (29 giugno), prendo la falce e mieto.
Se l’uva po’ passà la guazza de San Gioanno non ha più paura. (Fermo)
Se l’uva scampa alla brinata di San Giovanni non ha più nulla da temere.
Prossimo appuntamento: luglio!
Massimiliano Montesi
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