04 Mag I Proverbi contadini (4): tra mito e saggezza popolare
Siamo a maggio, il dolce maggio, quando la rinascita e la rigenerazione della Natura iniziano davvero a prendere corpo, prima della vera deflagrazione.
La nostra fonte è sempre il bel libro che raccoglie gli antichi proverbi marchigiani, di Leandro Castellani, del 1973. Edizioni Aldo Martello.
Nelle nostre vallate marchigiane, oggi, come ai tempi della mezzadria, ci sono alcune cose da fare.
Certo, in campagna non si sta quasi mai a braccia conserte e, tra le attività tipiche di questo periodo, c’è la falciatura dell’erba da fieno, il primo taglio. Immaginate il profumo della biodiversità che si libra nell’aria!
Non basta falciare, troppo facile, bisogna poi girare e rigirare il covone per preservare dall’umidità l’alimento principe di conigli, mucche, pecore e cavalli.
L’altra azione è rivolta alla regina del podere, la vite.
Si pratica ad arte, con gesti atavici e sapienti, la scacchiatura. E anche la spollonatura, ovvero si rigenerano le piante eliminando i germogli nati dal legno vecchio per dare spazio e vigore alle giovani “guizze”.
Si de maggio me gela i pia, poca janna magna el porco mia. (Ancona)
Se a maggio si gelano i piedi (ovvero fa ancora freddo), ci saranno poche ghiande per il mio maiale.
D’magg l’cres s’asaggn, d’giugn s’arimp el pugn. (Urbino)
A maggio le ciliegie si assaggiano, a giugno se ne riempie il pugno.
Magghiu sciuccu, gran per tutto. (Macerata)
Maggio asciutto, grano dappertutto.
Magghio ortolano, molta paglia e poco grano. (Fermo)
Maggio piovoso, il grano cresce in altezza ma dona pochi chicchi.
Se pioe lu jornu de Sanda Croce, vegne lo pà e perde la noce, e la noce né ‘n qua né ‘n là, cendo pauli va lo grà. (Macerata)
Se piove il giorno di Santa Croce, non ci saranno né pane né noci, le noci non ci saranno ovunque e il grano andrà valutato a cento paoli.
Maggio mollo te ’mpoverisce, maggio asciutto t’arricchisce. (Fabriano)
Maggio piovoso ti impoverisce (perché ci sarà poco grano), maggio asciutto, invece, ti arricchisce.
Se d’magg en ha spighet èra mei ch’en fussa net. (Urbino)
Se di maggio il grano non ha ancora formato la spiga, era meglio non fosse mai nato.
El giorno de San Fiorà, non se monna e non se fa ‘l pà. (Jesi)
Il giorno di san Floriano (il giorno del Santo protettore della città cade il 4 maggio) non si pulisce e non si fa il pane.
Chi è belli de forma de magghju retorna. (Macerata)
Chi ha belle fattezze di maggio ritorna ad esser bello agli occhi degli altri perché ci si tolgono i vestiti pesanti.
Prossimo appuntamento con i proverbi di giugno!
Massimiliano Montesi
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