Mapuche, la spiritualità della Terra

Nella giornata mondiale della Terra abbiamo pensato di dedicare il nostro articolo ai Mapuche.

I Mapuche rientrano tra gli indio sudamericani originari del Cile, in prevalenza, e di parte dell’Argentina.

“Che” vuol dire popolo, “Mapu” significa invece “della terra”.

L’etimologia della parola già la dice lunga sulla cultura di questo popolo ancestrale ed endemico che oggi conta circa 600.000 persone, le quali vivono nelle regioni di Araucania e Bio Bio.

Purtroppo la loro storia non è una favola a lieto fine, d’altronde come quella della maggior parte delle popolazioni del nuovo mondo.

Abbiamo già parlato della loro attuale condizione in un nostro precedente lavoro ed oggi, in una giornata di ricorrenza per il nostro pianeta, cerchiamo solo significati positivi.

Il primo è che, nonostante tutto, vi sono in atto tentativi da parte di personalità eccellenti a livello mondiale di restituire dignità ai nativi Mapuche, al fine di recuperare, per quanto possibile, la loro cultura. Anche Papa Francesco si è mosso in questo senso.

Vedremo. Certo è che stanno ancora soffrendo.

Il secondo, invece, riguarda il messaggio di questo popolo che sicuramente può insegnarci qualcosa, soprattutto in questa giornata speciale.

Mentre per noi occidentali, nella maggior parte dei casi, la terra è una risorsa da sfruttare soggetta a un concetto di proprietà, per i Mapuche essa rappresenta una religione, una sorgente di vita e fonte spirituale.

Oltre al fatto, molto più “terreno”, che essa per loro è l’unico sostentamento.

Una grande lezione che questi amerindi impartiscono da secoli e per cui lottano e hanno lottato, sin dai tempi dei conquistadores.

Oggi, dunque, dedichiamo un pensiero alla nostra “casa”, ma pensiamo anche ai nostri fratelli Mapuche.

Passata la festa, gabbato lo santo, si dice.

Noi invece, “facciamolo” anche domani.

Massimiliano Montesi



Massimiliano Montesi
massimilianomontesi@yahoo.it
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