5 Dicembre, la Giornata Mondiale del Suolo

«I suoli sani sono la base della vita sulla Terra». Con queste parole la FAO celebra i suoli, sensibilizzando sulla loro importanza per i sistemi agroalimentari sostenibili, l’azione climatica, la biodiversità e il benessere umano.

Ogni anno, il 5 dicembre, si celebra la Giornata Mondiale del Suolo (World Soil Day), istituita ufficialmente nel 2014 dalla 68ª Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e approvata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) per sensibilizzare a livello globale sull’importanza del suolo nello sviluppo agricolo, nelle funzioni degli ecosistemi e nella sicurezza alimentare.

Quest’anno la giornata è dedicata al tema “Suoli sani per città sane”, che mette al centro il ruolo strategico dei suoli nella qualità della vita nei paesaggi urbani e le sfide legate all’impermeabilizzazione dei terreni e all’urbanizzazione. Il tema sottolinea come salute ambientale, sicurezza alimentare e benessere sociale siano profondamente interconnessi.
Si stima che entro il 2050 circa due terzi della popolazione mondiale vivranno in città: disporre di suoli sani diventa quindi una prerogativa fondamentale per aree urbane vivibili, resilienti e sostenibili.

Attualmente stiamo assistendo a un rapido e progressivo deterioramento dei suoli: «oltre il 60% dei suoli europei non si trova in buone condizioni», con conseguenze ambientali ed economiche estremamente negative, «perdite stimate in circa 50 miliardi di euro all’anno». Questi sono i dati emersi dall’analisi dell’ISPRA.
La crescente emergenza ambientale è confermata anche dal report ISPRA-SNPA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, nel 2024 in Italia sono stati trasformati in superfici artificiali quasi 84 km² di suolo, con un consumo netto superiore di oltre 78 km², il valore più alto dell’ultimo decennio e in aumento del 15,6% rispetto al 2023. Oggi le coperture artificiali superano i 21.500 km², pari al 7,17% del territorio nazionale, contro una media europea del 4,4%.

«Il suolo non è solo il supporto fisico della vita sulla Terra, ma un fondamentale serbatoio di biodiversità, un regolatore del ciclo dell’acqua e la prima linea di difesa contro erosione, alluvioni e siccità. Consumare suolo equivale a smantellare un’“infrastruttura” naturale fondamentale per la nostra sopravvivenza.»
Il consumo di suolo compromette funzioni vitali: riduce la capacità dei terreni di trattenere acqua, catturare carbonio, sostenere la produzione alimentare e ospitare biodiversità, rendendo il Paese più vulnerabile ad alluvioni, siccità e perdita di ecosistemi.

La gravità della situazione ha reso necessarie azioni e strumenti politici concreti ed efficaci. Un passo significativo è rappresentato dall’approvazione, il 23 ottobre 2025, della nuova direttiva sul monitoraggio del suolo da parte del Consiglio Europeo, che ambisce a garantire suoli sani in tutta Europa entro il 2050. La direttiva costituisce un punto di svolta verso suoli più sani e resilienti, essenziali per la sicurezza alimentare, l’acqua pulita e la tutela dell’ambiente.

La Giornata Mondiale del Suolo 2025 è una chiamata all’azione: invita scienziati, tecnici, decisori politici, amministrazioni locali, società civile e cittadini a ripensare gli spazi urbani a partire dai suoli, affinché persone e natura possano prosperare insieme in città sane e verdi.

Il suolo e la sua importanza oggi

I suoli urbani svolgono funzioni fondamentali e forniscono servizi ecosistemici essenziali: sostengono la produzione alimentare, filtrano l’acqua, regolano il clima, preservano la biodiversità e immagazzinano carbonio. Tuttavia, questi benefici sono minacciati da impermeabilizzazione, inquinamento ed espansione urbana, fattori che aumentano il rischio di alluvioni, intensificano le isole di calore e compromettono la produttività agricola.

A tali criticità si può rispondere con diverse soluzioni: rimuovere le superfici impermeabili, realizzare tetti verdi, introdurre vegetazione e agricoltura urbana, promuovere il compostaggio e pianificare le aree urbane in modo sostenibile. Queste pratiche trasformano il suolo in una risorsa capace di migliorare il clima, incrementare la salute pubblica e rafforzare la resilienza urbana, contribuendo alla creazione di città più verdi e inclusive.

 

Immagine 2: “Lo sapevi che?” Curiosità sul suolo – FAO

Arca, da sempre impegnata nella rigenerazione costante dei suoli

Arca S.r.l. Benefit è membro della Global Soil Partnership della FAO, istituita nel dicembre 2012 con l’obiettivo di migliorare la gestione del suolo promuovendone un uso sostenibile, stimolando collaborazioni trasversali e attivando sinergie tra agricoltori, istituzioni e decisori politici.

Arca riconosce da sempre la centralità e l’importanza della salute del suolo, fondamentale per il benessere dell’ambiente, degli animali e delle comunità.
Sin dalla sua fondazione, Arca attraverso le attività di ricerca e sviluppo si dedica allo studio e alla sperimentazione di pratiche agroecologiche biorigenerative orientate alla tutela e all’incremento della sostanza organica e della biodiversità, nonché alla rigenerazione della fertilità del suolo.
Da questo approccio derivano ulteriori servizi agroecosistemici: potenziamento della capacità di ritenzione idrica, maggiore sequestro di carbonio dall’atmosfera e conseguente valorizzazione del suolo e dei prodotti alimentari lungo l’intera filiera agroalimentare.

Questo forte impegno nella rigenerazione del suolo è stato formalizzato nell’ ORSS® – Organic Regenerative agri-Soil System, disciplinare di produzione di agricoltura biologica rigenerativa messo a punto dal Centro Studi di Arca S.r.l. Benefit, con l’obiettivo di promuovere un sistema agroalimentare innovativo, che pone al centro la salute del suolo.

Un esempio: lo “Slake test”

Nell’immagine sottostante vi mostriamo lo Slake Test, una prova dimostrativa che permette di confrontare un suolo gestito con pratiche agroecologiche biorigenerative e uno gestito in maniera tradizionale.
Dalla prova emerge che, già dopo pochi minuti, la zolla di suolo gestito in modo tradizionale inizia a sfaldarsi e a intorbidire l’acqua: segno di un suolo destrutturato, dovuto a eccessive lavorazioni meccaniche, ridotto contenuto di sostanza organica e scarsa vitalità biologica.
Il campione di suolo gestito con pratiche agroecologiche biorigenerative ORSS® invece, mantiene l’acqua limpida e la zolla integra molto più a lungo, indicando una struttura stabile, ricca di sostanza organica e caratterizzata da micro e macro-porosità che testimoniano un’ elevata vitalità del suolo (radici, lombrichi e microrganismi della pedofauna).

Immagine 3: Slake test realizzato da Arca. Confronto tra due suoli: a sinistra il suolo gestito con pratiche agroecologiche biorigenerative ORSS® ; a destra il suolo gestito in modo tradizionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Resta chiara ed evidente l’importanza della risorsa suolo per l’intero pianeta. L’impegno di ciascuno può fare una grande differenza per la collettività. Sono numerose le iniziative a cui aderire per sensibilizzare e diffondere il messaggio di questa ricorrenza.
Generare consapevolezza, diffondere il messaggio e impegnarsi attivamente sono i primi passi verso la rigenerazione
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Fonti:

 



arca
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