14 Mag La nutrizione del futuro: la dieta personalizzata
La ricerca scientifica ha permesso di sviluppare numerose conoscenze in campo nutrizionale, tali da consentire un approccio personalizzato ai bisogni del paziente. Per procedere alla stesura di un regime alimentare ad personam, è indispensabile una valutazione completa del metabolismo basale, cioè dell’energia necessaria per le funzioni metaboliche vitali (a tal proposito si veda Galimberti D. et al., Nutrigenomica ed Epigenetica, Edra S.p.A., 2017).
Nello specifico, gli aspetti del paziente da prendere in considerazione sono i seguenti:
- l’attività fisica;
- la composizione corporea;
- i quantitativi di micronutrienti previsti nelle varie fasi dello sviluppo umano;
- i gusti e le preferenze alimentari;
- lo stato fisiologico;
- lo stato patologico conclamato in relazione agli esami ematochimici e urinari connessi al caso.
L’analisi in toto di questi fattori consente dunque la personalizzazione della dieta e la selezione di alimenti ottimali, ancor meglio se con un più alto valore nutritivo salutistico e preventivo, volti a garantire il fabbisogno nutrizionale del soggetto in questione.
La moderna era della genomica, conseguente al completo sequenziamento del DNA umano (2003), ha rilevato interazioni che nutrienti e composti della dieta hanno con i comparti cellulari e con le reazioni biochimiche del nostro corpo.
Alcuni importanti studi (ad es. Chadwick R., Nutrigenomics, individualism and public health, The Proceeding of the Nutrition Society, 2004) hanno evidenziato che i vari individui differiscono tra loro per milioni di varianti del DNA che li rendono diversi tanto nel fenotipo (ovvero l’aspetto esteriore), quanto nel metabolismo, nei processi fisiologici, nella terapia farmacologica e nella risposta all’esposizione di sostanze tossiche.
Alla luce di ciò, possiamo affermare che l’individuo è sì unico nel suo genere, ma anche diverso dalla media della popolazione: gli enzimi possono essere più lenti o veloci nei diversi cicli metabolici; la necessità di minerali o cofattori vitaminici può cambiare da un individuo ad un altro; alcuni recettori, trasportatori o canali di membrana possono avere una funzionalità alterata (questi sono solo alcuni esempi). Questi elementi andrebbero tutti tenuti in considerazione nella personalizzazione della nutrizione del singolo individuo (su tali tematiche si veda Sales N. M. R. et al., Nutrigenomics: Definitions and Advances of This New Science, Journal of Nutrition and Metabolism, 2014).
Sebbene siamo ancora al principio della comprensione del genoma nella sua complessità, sono stati compiuti rilevanti progressi che permettono di migliorare il grado di personalizzazione della dieta in base ai polimorfismi, cioè alle variazioni genetiche che hanno una prevalenza uguale o maggiore dell’1% nella popolazione, e all’espressione genica.
Nascono così due nuove branche nelle Scienze dell’Alimentazione, ovvero la Nutrigenomica e la Nutrigenetica: due termini simili ma con diverso significato. Si riferiscono alla relazione che intercorre tra nutrizione e gene (sequenza di nucleotidi capace di codificare una proteina) da due punti di vista differenti (su questo argomento si veda Mutch D. M. et al., Nutrigenomics and nutrigenetics: the emerging faces of nutrition, FASEB Journal, 2005).
La Nutrigenomica analizza la relazione tra la nutrizione e il genoma nel suo complesso, mentre la Nutrigenetica approfondisce il legame tra nutrizione, il gene e le sue varianti polimorfiche. Sono campi di studio che utilizzano approcci distinti per chiarire l’interazione tra gene e regime dietetico e si pongono come fine ultimo quello dell’ottimizzazione della salute attraverso la personalizzazione della dieta.
Ad oggi, le conoscenze che abbiamo a disposizione nel campo scientifico consentono un intervento solo parziale nella vita di una persona, seppure in vari casi altamente significativo. Comprendere il profilo genetico individuale permette di identificare anormalità e di agire in relazione ai nutrienti essenziali, al fine di ripristinare il corretto funzionamento dell’espressione genica.
Sarà possibile in futuro avere un’alimentazione sempre più specifica e personalizzata, volta a migliorare in toto la salute e il benessere di ogni singolo individuo.
Dott.ssa Greta Accorroni (Biologa nutrizionista)
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