I Proverbi contadini (11): tra mito e saggezza popolare

Eccoci giunti a dicembre, l’ultimo mese dell’anno.

Siamo arrivati dunque anche all’ultima serie di proverbi marchigiani, perlomeno della Sezione intitolata “Calendario delle Stagioni e dei Lavori Agricoli”, sempre appartenente alla raccolta di Leandro Castellani, datata 1973 (Aldo Martello l’editore), dedicata agli antichi proverbi tipici della nostra regione e caratterizzanti la civiltà rurale mezzadrile.

Nostro intento, tramite questi articoli mensili, era di regalarvi qualche sorriso e di evocare nelle vostre menti le immagini nitide della secolare tradizione contadina marchigiana.

Ci auguriamo di aver raggiunto almeno uno dei due obiettivi.

Torniamo ora a dicembre, il mese in cui entra in vigore l’inverno che accompagna i vari giorni di festa e la festività più importante di tutte, il Natale.

Dicembre è anche il mese degli agrumi, frutti simbolo dell’inverno e in grado di contrastare i primi malanni derivanti dalle temperature sempre più rigide grazie alle loro svariate proprietà benefiche. Gli agrumi, infatti, sono ipocalorici, dissetanti e ricchi di vitamine dei gruppi B e C.

È bene dunque consumare in gran quantità arance, clementine, mandarini, pompelmi, cedri e limoni.

Inoltre, come si evince dalla foto, possono essere trasformati anche in ottime decorazioni natalizie!

Dicembre piovoso, anno abbondoso. (Macerata)

Dicembre piovoso, anno d’abbondanza.

Dicembre pija, giugno rrenne. (Macerata)

Dicembre prende (il grano), giugno restituisce.

Dicembre, avandi me scalla, de retro me ‘ngenne. (Macerata)

Dicembre, si sta al focolare: davanti mi scalda, dietro fa freddo.

Dicembre da le feste, gennaro da le pezze. (Fabriano)

Dicembre delle feste, gennaio delle pezze.

Si piòe ‘l dì de S. Bibbiana piòe quaranta dì e na settimana. (Ancona)

Se piove il giorno di S. Bibbiana (2 dicembre) piove quaranta giorni e una settimana.

Sanda Viviana, scarpe de ferro, carzitti de lana. (Macerata)

S. Bibbiana, scarpe di ferro e calzetti di lana.

Santa Lucia, dentro l’occhi e ffôri la porcaria. (Fabriano)

S. Lucia (13 dicembre), dentro gli occhi, fuori il male: S. Lucia è la protettrice della vista.

Santa Lucia da la brodarella / Natale da le stradarella. (Fabriano)

S. Lucia con il fango, Natale all’asciutto.

Da S. Lucia a Natale s’allunga ‘l dì quanto ‘l gallo ha lunghe l’ale. (Ancona)

Da S. Lucia a Natale il giorno si allunga quanto il gallo ha lunghe le ali.

San Tmass un pass d’gatt, Natel un pass de chen. (Urbino)

S. Tommaso (21 dicembre) il giorno si allunga un passo di gatto, Natale un passo di cane.

Innocenti innocentine, finite le feste finiti i quadrini. (Arcevia)

S.S. Innocenti (28 dicembre): finite le feste finiti i quattrini.

San Sirvestru, la jia drendo lu canestru. (Macerata)

S. Silvestro (31 dicembre), l’oliva dentro il canestro, deve essere già raccolta.

Buone feste e…. arrivederci al prossimo anno con nuovi proverbi di varia e differente natura ma pur sempre marchigiani!

Lorenzo Romagnoli (Dottore in Filosofia)



Lorenzo Romagnoli
l.romagnoli@arca.bio
1 Comment
  • free sex
    Posted at 15:01h, 25 Gennaio Rispondi

    Thanks so much for the post. Much thanks again. Fantastic. Etta Jared Corliss

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