14 marzo: Giornata Nazionale del Paesaggio

Le celebrazioni, istituite da ormai 6 anni dal Ministero della Cultura, coinvolgono sia il patrimonio naturale del nostro Paese sia le belle arti e l’archeologia.

Nel Bel Paese l’evento trova una sede naturale e qui, nelle Marche, a maggior ragione visto che la nostra Regione più volte è stata definita museo diffuso oltre che sintesi geomorfologica dell’Italia tutta.

Il suo mare, la montagna, la collina, le valli a pettine, i borghi storici con la loro singola identità, i mille campanili, gli infiniti angoli sorprendenti e a volte poco conosciuti ma tutti a portata di mano, grazie a queste iniziative possono trovare il giusto proscenio che è anche quello di Raffaello, Gentile, Bramante, Leopardi, Gigli, Rossini e molto altro.

Bruno Garbini, con il Progetto Arca, da molto tempo ha trovato la connessione tra la bellezza creata dalla natura e quella modellata dall’uomo.

«Basti pensare alle pratiche bio rigenerative previste dal progetto stesso, il cui acronimo è Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente, qui inteso nella sua accezione più estesa.

Parlando infatti delle colture di copertura, delle rotazioni colturali, della non inversione dell’orizzonte pedologico del suolo e dei servizi ecosistemici che tali metodologie offrono, è possibile recuperare quegli skyline, quei colori e quelle varietà appiattite nel tempo dalla monocultura agricola e da pratiche che hanno invece favorito l’erosione dei nostri suoli, la perdita di fertilità e di biodiversità.

Una cultura del paesaggio e un rispetto delle risorse in cui l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale al di là del fatto di fornire un cibo che, coerentemente alla bellezza ambientale, possa essere salutare, equo e sostenibile.

La civiltà mezzadrile e la sua economia circolare ci hanno lasciato in eredità un patrimonio da salvare e da perpetuare, mediando oggi con innovazione, sperimentazione e tecnologia.

E le viti maritate a vecchi olmi, gli infiniti rivoli che governavano le preziose acque, il profumo di muschio che la terra sana emanava, il firmamento dei fiori con l’andirivieni delle api, i frutteti con le antiche varietà, i fossi secolari e le siepi, microsistemi di vita: non sono solo utile bellezza bensì arte e poesia!»

 



Agnese Testadiferro
a.testadiferro@arca.bio
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